Itinerari Lombardia-Brescia
Como
Brescia
Località - Itinerario
Minerali rinvenibili
- Auricalcite: in ciuffetti fibroso raggiati di colore azzurro caratteristico, assieme a cristallini di emimorfite bianca. Rara
- Azzurrite: in minuti cristallini od in patine con malachite ed ocra di antimonio, oppure in globuletti di qualche millimetro.
- Barite: in cristalli nelle geodine della fluorite e invece comune spatica o compatta, di color bianco o grigio. Rara
- Bindheimite: in masserelle terrose giallo zolfo o giallo verdastro; Comune nelle discariche sopra il nuovo rifugio.
- Bismutinite: citata solo da KR0L 1939.
- Bournonite: in piaghe irregolari, venule o mosche nel calcare scuro, nella calcite bianca o nella fluorite; finemente granulare, ha colore grigio e lucentezza metallica; Abbastanza comune..
- Calcite: poco frequente in cristalli è invece comune in masse spatiche bianche o giallicce.
- Cerussite: in piccoli cristalli prismatici tozzi.
- Emimorfite: cristalli incolori o bianchi, sempre piccoli ma relativamente abbondanti od in masse spugnose, vacuolari o compatte di colore grigiastro.
- Fluorite: in noduli e masse spatiche incolori, bianche o viola ametistino; più rara in cristallini cubici incolori.
- Galena: microcristallina, inclusa nel calcare.
- Gesso: in lame e cristalli imperfetti, semitrasparenti, in cavita delle masse calaminari.
- Greenockite: patine giallo verdi limone nelle incrinature delle masse con sfalerite; relativamente abbondante nelle discariche poco a valle del vecchio rifugio.
- Idrozincite: in masserelle o patine d’aspetto terroso e color bianco.
- Malachite: in patine terrose verdi con l’azzurrite o presso alla bournonite; Discretamente diffusa.
- Quarzo: in piccoli cristallini bianco lattei e malformati negli scisti argillosi.
- Sfalerite: in noduli spatici tondeggianti di colore rossastro caratteristico oppure in bande e lenti compatte microcristalline. Comune
- Smithsonite: compatta o concrezionata mammellonare, bianca o, più di frequente, di color grigio chiaro a chiazze di varia tonalità
COLERE
Miniera del Laghetto di Polzone
Da Colere in Val di Scalve si raggiunge la frazione Carbonera (m 1043) da cui parte il sentiero che in circa 2 ore sale al nuovo Rif. Albani alla Presolana (m 1945) costruito nel 1967 in luogo del precedente piccolo rifugio sito poco sotto presso l’imbocco principale della miniera che attualmente sfrutta un giaci mento di fluorite ed appartiene alla Società Montecatini Edison.
In precedenza la miniera era stata coltivata per lo zinco, i cui minerali sono ancora presenti in quantità subordinata. Alcune discariche sono visibili presso il vecchio rifugio, altre più antiche, subito alle spalle del nuovo, ed in vicinanza al laghetto.
Bovegno e Collio
miniera Sant’Alolsio
I cantieri esterni per la calcinazione e l’immagazzinamento del minerale di ferro di questa miniera di proprietà della S.p.a. Elettrosiderurgica Carlo Tassara, sorgono allo sbocco del torrente Valdaro nel fiume Mella.
Essi vengono a trovarsi nel territorio del comune di Collio, mentre i cantieri sotterranei che coltivano 3 banchi di siderite interstratificati alle formazioni finemente arenacee od argillose del Servino sono in territorio di Bovegno.
I banchi mineralizzati e le formazioni che li racchiudono sono inclinati di circa 25° a S.O. Essi sono così denominati, a partire dal più profondo: Cagnolo, Cassa Mastra e Cime.
- Ankerite: cristalli romboedrici a facce incurvate, di color giallo cera, assieme a cristalli di quarzo, nelle geodi della siderite .
- Barite: cristalli tabulari poco nitidi, rari, e vene bianche spatiche- scarsamente diffuse entro alla siderite .
- Calcite: rari cristalli biancastri con abito scalenoedrico, piccoli, nelle geodi, assieme al quarzo .
- Calcopirite: rinvenuta raramente, assieme alla siderite, - anche in distinti cristalli .
- Cinabro: il Curioni (39) scrive che si è rinvenuto in cristalli, assieme ad ankerite e siderite nell’antica cava Prato (parte più prossima alla superficie del banco Cime.
- Ematite var. oligisto: lamellare, di color nero, come raro accessorio della siderite .
- Limonite: si rinviene agli affioramenti come prodotto di alterazione della siderite .
- Pirolusite: in vene o masserelle irregolari, compatte, di color grigio nerastro, in quantità molto limitate, entro alla siderite.
- Quarzo: non raro in cristalli prismatici non molto grandi, limpidi, incolori, nelle geodi della siderite dei banchi Cagnolo e Cime.
- Siderite: non rara in cristalli romboedrici di alcuni millimetri di lato; è di color giallino-bruniccio se fresca, bruno fino a nero nel caso sia alterata. Costituisce da sola, in aggregati spatici, la mineralizzazione dei tre banchi utili .
Braone
Da Braone nella media Val Camònica Val Camònica: si imbocca presso la chiesa una carreggiabile, percorribile da automezzi di piccola cilindrata, diretta verso Piazze; dalÌa località Nigule (m 649) occorre proseguire a piedi; a q. 756, contrassegnata da un tabernacolo, si segue la deviazione per Servile. Il giacimento si trova tra q. 1050 e q. 1100 lungo la mulattiera Servile-Mignone in corrispondenza di una bastionata rocciosa che sovrasta il sentiero a sinistra per chi sale, dalla quale si sono staccati grossi blocchi di calcefiri ricchi in silicati disposti ai lati della mulattiera ed in parte coperti da vegetazione.
- Calcite: granulare, spatica, bianca o grigio-azzurrastra, ingloba gli altri minerali .
- Epidoto: in gruppi cnistallizzati di color verde; non rinvenuto nelle nostre escursioni .
- Fassaite: in concentrazioni granulari verde-grige oppure in rari cristallini adagiati nella calcite; comune .
- Grossularia: in cristalli rombododecaedrici spesso deformati, di colore rosa bruniccio pallido, con diametro di anche 20 mm, talora strettamente associati con la vesuviana oppure inglobati nella calcite a costituire estese superfici. Comune
- Vesuviana: in bei cristalli idiomorfi prismatici ricchi di facce, lunghi anche 5 centimetri, con spiccata lucentezza vitrea, translucidi, verdi o verde-bruni. Comuni.
Breno
Lago della Vacca
Da Bagolino (Val del Càffaro) o da Breno (VaI Camònica) si raggiunge, per la carrozzabile diretta al Passo Croce Domini, la malga Cadino della Banca, situata presso il Goletto di Gàvero.
Da qui una carrareccia, accessibile agli automezzi, conduce fino a q. 2012 sotto la cima della Corna Bianca (m 2120), per trasformarsi poi nella mulattiera che sale al rifugio G. Rosa
transitando presso il Lago Nero di Cadino e le Creste di Laione.
Al passo della Vacca si incrocia da sinistra la mulattiera che sale dall’Alpe Bazena.
L’affioramento a xantofillite dista circa 70 metri in direzione NE rispetto al rifugio G. Rosa.
Si tratta di una lente 30 X 70 di calcefiri e cornubianiti inglobati nella tonalite biotitico-anfibolica.
- Calcopirite: in granuli o cristallini malformati di 2 mm, ricoperti da patine di malachite; poco frequente.
- Epidoto: cristallini prismatici di color verde scuro, lunghi pochi millimetri e intrecciati tra loro; raro nelle fessure della cornubianite.
- Fassaite: in cristalli prismatici talora ricchi di facce, di colore giallo verde, verdognolo, grigio chiaro, translucidi, con buona lucentezza, lunghi anche 10 mm; si trova in geodi con xantofillite. La maggior parte dell’affioramento è costituito da fassaite granulane compatta verdognola o da diopside granulare grigiastro
- Granato: è poco frequente in cristalli malformati di color bruno colofonia nelle geodi con fassaite e xantofillite.
- Vesuviana: in granuletti bruni si confonde con il granato dal quale è distinguibile solo per via ottica al microscopio .
- Xantofillite: mica di calcio, magnesio e alluminio, si presenta in cristalli tabulari ben definiti a contorno esagonale, di aspetto cloritico, assai lucente sulle facce di sfaldatura secondo la base, colore verde-nero; le lamine hanno anche diametro di 15 mm; frequente la gemmazione secondo la base; abbondantissima anche in geodi di grandi dimensioni.
Breno
Alpe Bazena
Da Bagolino (Vai del Càffaro) o da Breno (VaI Camònica) si raggiunge con la carrozzabile del Passo Croce Domini, l’albergo-rifugio di Bazena « Carlo Tassara ».
A circa 500 metri dal rifugio, lungo la strada che scende a Breno, sul lato a monte, si trova il giacimento a wollastonite, dovuto al contatto tra diorite e calcari marnosi, trasformati in calcefiri;
la zona mineralogica si estende per una decina di metri.
- Aragonite: in cristalli aciculari bianchi; rara.
- Diopside: in cristallini o granuletti verde-chiari, spesso addensati in piaghe irregolari, insieme con vesuviana e wollastonite, cui è subordinata; comune.
- Epidoto: molto diffuso in cristalli idiomorfi prismatici o aciculari, lunghi anche qualche centimetro, di colore generalmente verde-pistacchio o bruno, striati verticalmente, presenti soprattutto nelle facies granulari povere o prive di wollastonite.
- Feldspati: si tratta generalmente di plagioclasi e ortoclasio o microclino granulare in masse compatte biancastre.
- Granati: sono presenti due tipi fondamentali; il primo di tipo grossularia si rinviene nei calcefiri con wollastonite e vesuviana, di color bruno rosato, forma tondeggiante con facce poco visibili, diametro non superiore al centimetro; il secondo è una andradite di tipo melanitico, nero, lucente, con abito idiomorfo rombododecaedrico, talora con facce di icositetraedro, diametro 5-10 mm, per lo più inglobato nelle facies feldspatiche .
- Thaumasite: in ciuffetti di esilissimi cristallini aciculari bianchi, opachi, in interstizi e geodi dei calcefiri a wollastonite e vesuviana; scarsa, ma abbastanza diffusa .
- Titanite: piccolissimi cristalli giallo-chiari, idiomorfi, discretamente lucenti, nelle facies feldspatiche; piuttosto rara.
- Vesuviana: in masserelle irregolari giallo-verdastre, con rari individui idiomorfi nelle geodi dei calcefiri a wollastonite; oppure in grossi individui isolati; comune .
- Wollastonlte: assai abbondante in cristalli listiformi intrecciati bianchi, opachi, lunghi anche 15-20 centimetri; formano masse compatte con vesuviana e diopside negli interstizi.
Collio
Miniera dl fluorite della Torgola
Si raggiunge il giacimento filoniano fluonifero e metallifero della Torgola, attivamente coltivato dalla Società Mineraria Prealpina consociata della Montecatini-Edison discendendo dall’abitato di Collio lungo la carrozzabile per Brescia.
Presso allo sbocco del torrente Torgola nella val Trompia, a circa 670 m s.m., si incontrano gli impianti della laveria, gli uffici e l’imbocco della galleria Santa Barbara.
Con questa e con altre gallerie si raggiunge un filone di potenza variabile da 6 a 7 metri, inclinato di circa 60°, dirétto, almeno per un tratto, da N. a S; esso è costituito in prevalenza da fuorite spatica. Il filone è incassato in parte nelle arenarie rosse permo-triassiche in parte nelle filladi quarzose ed in parte in una granitite
- Aragonite: coralloide, colorata in verde da tracce di rame, come incrostazione delle- pareti e delle volte di antiche gallerie .
- Barite: citata come presente dallo Stella risulta invece completamente assente nel filone fluoritico .
- Calcite: spatica, bianca, associata ai solfuri, comune (138).
- Calcopirite: compatta, in masserelle irregolari, ben distinte,di color giallo ottone, con lucentezza frequente .
- Fluorite: si presenta in forma spatica, di colore solitamente bianco, più raramente verde, come unico costituente essenziale del potente filone .
- Galena: in masserelle a struttura granulare o talvolta spatica. Più di frequente è diffusa in minuti granuli entro alla fluorite
- Idrozincite: aggregati poco coerenti, biancastri, ternosi, associati a smithsonite entro cavità della fluorite. Rara.
- Pirite: in aggruppamenti di cristalli cubici, imperfetti ma lucenti, associati a galena, fluorite e calcite. Rara .
- Quarzo: sostituisce talvolta la fluorite nel filone e si presenta in cristalli prismatici, tozzi, biancastri, oppure incolori e limpidi, ma piccoli, entro minuscole e rare geodi della fluorite. Poco frequente .
- Sfalerite: comune in aggregati spatici di color bruno o bruno nerastro, con marcata lucentezza resinosa, in formazioni zonate, alternanti con la fluorite. Rarissima in cristalli del diametro da uno o due millimetri, di color giallo ambrato, quasi trasparenti .
- Siderite: spatica, di color giallo bruno, costituisce una vena di pochi cm osservabile a 5 m dall’imbocco della galleria S. Maria.
- Smithsonite: rari ed imperfetti cristalli nomboedrici, di color giallognolo, come incrostazione di cavità in una vena di calcite bianca.
Collio
Antica galleria « Isola» sopra Ponte Zermanin
Salendo a ritroso il corso del fiume Mella per circa 10 minuti sopra il ponte Zermanin al di là di Bondegno si giunge ad una casa colonica denominata VaI Mansa.
Da qui, discendendo nel thalweg del fiume, sulla sponda opposta a quella da cui si giunge, si trova l’imbocco di una lunga galleria denominata « Isola », scavata prima che fosse introdotto l’impiego delle mine.
- Aragonite: in eleganti concrezioni stalattitiche o coralloidi di color bianco niveo con evidentissima struttura fibro raggiata. Sulle fratture la lucentezza è sericea. Si rinviene su tratti della volta e delle pareti della stessa galleria .
Niardo
Località Vai di Fa
La località mineralogica che ora descriveremo, si raggiunge in circa 15 minuti partendo dalla piazza del paese di Niardo e seguendo la mulattiera diretta a C. da Disino; oltrepassata la Cappella della località « il lazzaretto » in corrispondenza del ponte sul torrente di Val di Fa e sulla sinistra orografica, affiorano sia a monte che a valle per un tratto di circa 150 metri, dei banchi di calcari stratificati, generalmente nero-grigiastri che nella zona a valle del ponte sopracitato risultano talora trasformati in marmi biancastri. Anche a NE di Niardo, lungo la mulattiera che sale alla località « La Nese », sono presenti calcari del tutto analoghi.
Tali rocce, situate al margine meridionale del plutone dioritico tonalitico dell’Adamello, sono state interessate da diffuse azioni metamorfiche con formazione di un minerale caratteristico: il dipiro.
- Dipiro: questo interessante e poco frequente minerale della serie marialite-meionite, si presenta in cristalli prismatici che raggiungono anche la lunghezza di 2 cm a sezione quadrata od ottagonale, a volte con striature parallele all’asse verticale; spesso è di colore nero per inclusioni carboniose, più raramente e negli individui più piccoli, è bianco o incolore. Esso è abbondantemente diffuso in tutta la roccia metamorfosata, ma i cristalli risultano maggiormente sviluppati e fittamente intrecciati in particolare sulle superfici argillose dei giunti di stratificazione.
- Magnetite: in granuli, citata da Salomon .
- Muscovite: in piccolissima quantità; citata da Salomon .
- Pirite: associata al dipiro si presenta raramente in cristallini pentagonododecaedrici in genere molto alterati.
- Pirrotina: come la precedente, in minuscole masserelle.
- Tremolite: d’incerta determinazione, citata da Salomon.
Pezzaze
Miniera di fluorite in fraz. Pezzazole
La miniera di Pezzaze si raggiunge abbandonando a Lavone la strada della Val Trompia e proseguendo sulla provinciale che porta alle varie frazioni di Pezzaze.
L’imbocco della galleria principale è situato poco oltre la frazione di Pezzazòle, tra questa località e Stravignino nei pressi di una curva che la strada compie in corrispondenza di una vollecola.
Il materiale estratto viene inviato agli impianti di lavorazione, situati sul pendio erboso a S di Stravignino appena sopra la carrozzabile per Pezzoro che si stacca dalla curva di q. 543 della Lavone-Pezzaze.
I minerali descritti si possono reperire sia sul piazzale antistante l’imbocco della galleria; sia tra il materiale di scarto ammassato nei pressi dell’impianto di frantumazione.
- Ankerite: in cristalli lenticolari su siderite .
- Aragonite: in minuti cristalli prismatici incolori.
- Barite: compatta o spatica bianca o debolmente rosa, è frequente; più rara in cristallini di 1-2 mm tabulari, perfettamente terminati .
- Calcite: spatica, biancastra. Comune.
- Calcopirite: in masserelle compatte, spesso iridescenti associate alla siderite. Comune
- Ematite: varietà oiigisto in lamelle irregolari, entro alla siderite
- Fluorite: compatta o spatica, senza traccè di cristallizzazione; il colore è biancastro opalescente oppure grigiastro o verdolino. Molto comune, costituisce il minerale coltivato attualmente.
- Galena: microcnistallina, granulare o compatta, talora iridescente; è generalmente diffusa nella fluorite. Comune.
- Gesso: osservato raramente sotto forma di piccoli cristalli lamellari associati a limonite, barite e pirite in decomposizione.
- Goethite: nelle cavità delle masse limonitiche in eleganti forme stalattitiche o globulari di color nero spesso vellutato. Comune.
- Limonite: in masse compatte o in croste oppure ancora terrosa; spesso distintamente pseudomorfa di siderite. Molto comune ed abbondante.
- Malachite: si presenta in bei ciuffi di cristalli aghiformi anche di oltre i cm di sviluppo, talora in globuletti di 2-10 mm di diametro o in patine ed incrostaziòni di colore verde chiaro o scuro. Poco comune come prodotto di alterazione della calcopirite, è generalmente associata a limonite e barile.
- Pirite: granulare o microcristallina. Poco comune.
- Psilomelano: in dendriti nere o in piccole concentrazioni incoerenti di color bruno-rossiccio nelle cavità limonitiche. Comune.
- Quarzo: in cristalli incolori di 1-2 mm oppure tozzi, biancastri di circa 1 cm. Poco comune.
- Sfalerite: in masserelle compatte o cristalline, opache, grigiastre, generalmente nella fluorite. Poco comune.
- Siderite: spatica o compatta di color da bruno-chiaro a nerastro; nelle fratture o nelle rare geodi si presenta anche in cristalli romboedrici di pochi mm dilato o, più spesso, in cristalli lenticolari di anche i cm di sviluppo. Molto abbondante, costituisce il minerale più frequente in taluni livelli della miniera Tetraedrite: compatta con calcopirite e siderite
Pisogne
Miniere di ferro in valle Trobiolo (abbandonate)
La zona mineraria ferrifera si estende ai due versanti della valle Trobiolo che sbocca nel lago d’Iseo in corrispondenza all’abitato di Pisogne.
Da Pisogne una strada carrozzabile porta alla frazione Pontasio, da qui, per mulattiera e sentieri, si raggiungono gli imbocchi delle varie gallerie.
Sul versante destro gli unici lavori relativamente recenti si svolsero nella galleria Fura da cui fu estratta siderite accumulata sull’antistante piazzale.
- Ankerite: compatta, di color roseo, riccamente manganesifera, costituisce da sola dei banchi interstratificati agli scisti argillosi del Werfeniano. Uno di tali banchi è stato esplorato anticamente con la galleria « Longa » a quota 205 m s.m. (N. I sulla cartina) .
- Aragonite: in cristalli prismatici sottili ed allungati, riuniti in ciuffi entro le cavità dello scisto argilloso, rinvenuti dallo scrivente presso l’abitato di Pontasio.
- Barite: spatica, di color bianco candido, pura o commista con siderite, forma il riempimento di fratture di faglie sub-verticali ed orientate NE-SO .
- Calcite: compatta forma il riempimento secondario di cavità della siderite. Nelle gallerie molto antiche si trova anche in forme concrezionate. Poco frequente.
- Calcopirite: solo in tracce entro la siderite .
- Cinabro: piccoli cristallini contenuti nella siderite furono rinvenuti presso all’imbocco della galleria Re sul versante sinistro della valle Trobiolo, nei banchi coltivati con la galleria Serradino ed in altri punti, ma sempre in vicinanza dello scisto argilloso.Raro .
- Ematite: nella varietà oligisto, in aggregati finemente lamellan, neri, in piccola quantità entro la siderite della galleria Fura e nel filone di faglia N-S che traversa il torrente Trobiolo al disotto della galleria Fusio .
- Limonite: in forma terrosa e colore giallo o bruno, come alterazione della siderite .
- Pirite: raramente rinvenuta in piccoli granuli nella siderite.
- Pirolusite: citata da Jervis (81); si rinviene tutt’ora in venette sotto della galleria Fusio .
- Quarzo: cristalli prismatici, piccoli, tozzi, incolori, rivestono litoclasi degli scisti argillosi del Servino, assieme a romboedri di ankerite. Poco frequente .
- Siderite: costituisce da sola alcuni banchi interstratificati agli scisti argillosi del Servino ed il parziale riempimento di faglie. Si presenta in aggregati granulari o spatici e solo assai di rado nella massa sideritica si possono osservare dei cristallini romboedrici. Il colore del minerale varia dal giallo paglierino al bruno quasi nero; quest’ultima colorazione si deve all’ossidazione del carbonato di manganese contenuto nella percentuale intorno al 2%.
Pisogne
Miniera del Baltello (abbandonata)
La miniera, o meglio i lavori di ricerca che non hanno dato esito favorevole dal punto di vista industriale, si trovano in una valletta stretta e boscosa chiamata Duadello o Duodello che, scendendo dalle falde del monte Guglielmo,
e precisamente da una altura chiamata Passabocche, sfocia nella più ampia vai Palotto facente parte del bacino imbrifero dei fiume Oglio.
Per giungere alla miniera si sale da Pisogne per una strada carrozzabile a Fraine ed inoltrandosi poi nella vai Palotto fino all’incontro con la breve valletta Duadello (13 km da Pisogne).
Poche centinaia di metri ancora lungo la vailetta seguendo il letto del torrente e si giunge all’ingresso della miniera (circa 1100 m.s.m.)
Il giacimento è costituito da un sistema di filoni diretto N O. compresi negli scisti cristallini pre-carboniferi, localmente di natura filiadica.
- Bismite: concrezionì soffici di aspetto terroso con color grigio perla tendente al roseo, entro cavità del quarzo mineralizzato da bismutinite.
- Bismuntinite: in masserelle irregolari costituite da fini aggregati granulari di color grigio piombo scuro con lucentezza metallica poco viva. E’ inclusa nel quarzo .
- Calcite: spatica, bianca, come ganga dei filoni assieme al quarzo.
- Calcopirite: vene e noduletti compatti oppure fini associazioni di bismutinite e calcopirite. Dov’è pura presenta color giallo ottone talvolta con .
- Pirite: masserelle costituite da aggregati granulari entro al quarzo dei filoni .
- Quarzo: compatto, di color bianco latteo o grigiastro chiaro.
- Siderite: noduletti o masse irregolari a struttura spatica e colore variabile dai giallo bruno chiaro al bruno scuro a seconda della incipiente od avanzata alterazione. Comune.
- Tetraedrite: la presenza di questo minerale è menzionata da Bettoni.
Preseglie
Località Macenago
Percorrendo la S.S. n. 237 del Càffaro tra Preseglie e Barghe in Vai Sabbia, poche centinaia di metri oltre l’abitato di Macenago, esattamente in corrispondenza del km 30, si nota a monte un affioramento di porfinite, messo in evidenza da lavori di allargamento della sede stradale. La roccia si presenta alquanto alterata, assai poco coerente ed attraversata da numerose vene e filoncelli biancastri di un materiale friabile, costituito pressochè totalmente da laumontite.
- Calcite: accompagna abbastanza frequentemente la laumontite e si presenta sia compatta sia spatica o incrostante la porfirite; talvolta in cristallini scalenoedrici nelle cavità.
- Laumontite: è molto abbondante in aggregati cristallini discretamente compatti se freschi e costituiti da individui fittamente addensati, lunghi da pochi mm a 2 cm, di colore bianco e con lucentezza da vitrea a periacea. Nelle frequenti piccole geodi e litoclasi, il minerale compare anche in cristalli prismatici ben terminati di circa 1cm di lunghezza. Si disidrata assai facilmente .
- Quarzo: in sottili croste o in minuti semplici cristalli; poco frequente .